I veri libri


Voglio scrivere un post diverso.
Dopo un anno trascorso ad aggiornare ogni sera, alla fine ho trasformato il blog nel luogo (si può dire "luogo" di un blog?) dove pubblicare i capitoli della mia fan fiction. O storia fantasy, come preferite voi.
Qual è il punto? 
Il punto è che, anche se non mi siedo alla scrivania per postare ogni singolo giorno, di cose da dire ne ho tante. E una di queste ho intenzione di buttarla giù.
Fa un po' paura da com'è iniziato, ma, giuro, non è qualcosa di brutto xD Vorrei solo esprimere un pensiero, con la dovuta tranquillità.
Quindi iniziamo...

Perché scrivere?
È la domanda che mi sono fatta, per l'ennesima volta, leggendo un articolo sulla moda del momento degli youtubers italiani: pubblicare un libro. Ora, non mi ritengo una persona che fa polemica, anzi penso sia totalmente inutile puntare il dito e giudicare. Però una domanda posso farmela. E riproporla a voi.
Perché scrivere?
Per moda? Perché è quello che ti viene chiesto? Perché "tutti l'hanno fatto e io non posso rimanere indietro"? No, tesoro, non tutti l'hanno fatto. Perché saper scrivere non è mettere insieme cento pagine, facendole correggere da un editore che magari ne riscriverà metà e poi pubblicherà semplicemente per sfruttare una notorietà che gli farà guadagnare un galeone di soldi. Non è questo. Non per me.

Ho iniziato a scrivere da piccina. Non potevo farne a meno. Era una specie di istinto primordiale. Inventavo storie e volevo metterle su carta. Poi mi sono resa conto che, per farlo, avrei dovuto studiare. Tanto. La grammatica è un'arma più potente di qualsiasi pistola, anche se le persone l'hanno dimenticato. Le parole sono potenti. E usate nel modo corretto possono conquistare il mondo. 
Ho studiato. E continuo a farlo, ogni giorno. Il vocabolario è il mio migliore amico. La home di Facebook il mio personale inferno, dove la grammarnazi che è in me piange lacrime amare. Ma va bene, mi spinge solo a fare di più. Non sono soddisfatta di quello che so, non lo sarò mai. Perché chi smette d'imparare è perduto.

Poi, un giorno, apro la pagina di un giornale online e trovo l'ennesima notizia dell'ennesimo libro scritto dall'ennesimo youtuber dal dubbio bagaglio culturale (non me ne vogliate, ma, se non si sanno mettere le virgole neanche su Twitter, non potete farmi credere che il "libro" sarà diverso). 
E la vostra domanda potrebbe essere: qual è il problema?
Nessuno. O meglio, il problema non è il mio. Il problema (ripeterò questa parola all'infinito) è saper distinguere un vero libro, uno di quelli da conservare con cura sullo scaffale della nostra libreria, da uno che non lo è. È come mettere sullo stesso piano, non so, La Divina Commedia e Twilight (scusate, fan, è solo un esempio, non mi azzannate!). 
Gli youtuber vengono seguiti da orde di ragazzine/i urlanti che inizieranno a credere che "tutto è possibile". Ed è vero, è una frase stupenda. Ma soltanto quando se ne conosce il vero significato. Tutto è possibile impegnandosi, sudando per ciò che si desidera. Solo così si raggiunge un obiettivo. I falsi miti servono a distrarci. E questi "libri", questo insieme di fogli di carta senza significato, non sono che fumo. Prima o poi il vento li porterà via. 

Imparate a riconoscere ciò che resta da ciò che è fuggevole. Imparate a tenere stretta la cultura e incrementare il vostro sapere. E insegnatelo ai vostri figli, nipoti, amici, fratelli, sorelle. 
Fidatevi di me quando vi dico che un libro, un vero libro, uno di quelli che non è stato programmato come una sola fonte di guadagno, si riconosce. Perché, quanto lo sfoglierete, l'autore vi parlerà davvero. E non di cose futili come la scelta dello smalto da mettersi il giorno seguente. Vi parlerà del sé più profondo, quello che può mostrare solo attraverso i suoi personaggi. E parlerà di voi. 
Questi sono i veri libri. E lo saranno sempre.

Perciò non sognate di pubblicare un libro, di fare soldi, di diventare famosi. Sognate di poter scrivere, scrivere davvero. Sognate di diventare scrittori, di alzarvi la mattina e non pensare ad altro. Per voi stessi. Pubblicare un libro ed essere uno scrittore non è più la stessa cosa nel mondo in cui viviamo.
Sappiate scegliere la via giusta. E i giusti miti.
È il mio consiglio di oggi.

La finisco qui, perché mi rendo conto di aver scritto fin troppo. Magari qualcosa del mio pensiero suonerà confusa, ma poco male. Non volevo fare la maestrina, ma semplicemente condividere un momento. Sono solo una sognatrice che si interroga. Nulla di più.

Vi auguro una magnifica serata,
miei dolci draghetti ♡


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