Quest'oggi parleremo di un gruppo di creature particolari, non esattamente amate dalla maggior parte della gente, ma che mi affascinano molto: gli orchi.
Ho fatto delle ricerche in giro per il web e vi riporto qui sotto le scoperte più interessanti. Verrà citato spesso Tolkien visto che ha dato nuovo corpo a quest'argomento, modificando l'immagine dell'orco in modo personale e originale.
Nel folclore e nelle fiabe dei paesi europei, specialmente nordici, gli orchi (ogre in inglese) sono mostri antropomorfi giganteschi, crudeli e divoratori di bambini.
L'orco del folclore è correlato a quello della mitologia germanica (orc in inglese); non sempre è possibile distinguere chiaramente queste due figure, sebbene l'orco della mitologia sia in generale un essere descritto come più simile a una bestia o a un demone. Gli orchi nel fantasy sono talvolta ispirati alla figura dell'orco del folclore (per esempio gli orchi di Piers Anthony), e talvolta a quella dell'orco della mitologia (gli orchi di J. R. R. Tolkien); in alcuni casi, fanno riferimento a elementi tipici di entrambe queste figure.
L'orco del folclore e delle fiabe deriva certamente dall'Orco della mitologia romana, sovrano del Regno degli Inferi e divoratore di uomini insieme al suo mostruoso cane Cerbero.
Nella letteratura fantastica, gli orchi sono creature malvagie, simile a uomini ma con connotazioni bestiali e spesso demoniache. L'esempio più celebre di orco della narrativa fantasy (e l'ispirazione di molte altre varianti) è quello che compare nelle opere di J. R. R. Tolkien. Molte opere fantasy riprendono sostanzialmente il modello di Tolkien; altre si rifanno anche, in qualche misura, alla tradizione folcloristica degli orchi delle fiabe, ben diversi da quelli di Tolkien (in inglese si usano infatti due parole diverse per l'orco di Tolkien e del Beowulf, orc, e per l'orco delle fiabe, ogre; per riprodurre questa distinzione alcune traduzioni de Il Signore degli Anelli riportano come "orchetto" il termine usato da Tolkien).
Altro elemento ricorrente negli orchi del fantasy è la pelle verde che caratterizza, tra gli altri, gli orchi di Warcraft. La pelle degli orchi di Tolkien variava invece dal giallo pallido al nero. Alla pelle verde si associano tratti somatici molto grossolani e, anche questo molto frequentemente, canini sporgenti.
Infine, in molti casi le società degli orchi sono rappresentate come tribali. Anche questa idea si può ricondurre a Tolkien (in cui gli orchi appaiono spesso come soldati di un esercito, non membri di una società in senso stretto ma comunque membri di bande diverse che necessitano di adottare la lingua corrente per comunicare tra loro), ma non alla tradizione, che li vuole normalmente solitari.
Il termine orc, incidentalmente, indica in lingua inglese anche un certo tipo di mostro marino, citato originariamente da Plinio il Vecchio e in seguito ripreso dai bestiari medievali e dalla letteratura epica e cavalleresca medioevale e rinascimentale, per esempio nell'Orlando Furioso (da questa accezione deriva il nome del cetaceo noto come orca). Nello stesso Orlando Furioso tuttavia appare anche un "orco" terrestre, un gigante cieco con un grande naso e zanne simili a quelle di un cinghiale, che divora carne umana.
C'è moltissimo da sapere e questa cosa ha colpito anche me. Si pensa spesso a creature quali Ippogrifi o Unicorni, e si dimenticano tanti altri soggetti affascinanti. Non belli, d'accordo, non parliamo di fatine scintillanti, ma che importanza ha? Alla prossima scoperta, draghetti!