Il mio metodo

Questo è il fatto.
Avevo archiviato tutti i capitoli (stampati) in una cartellina con le bustine trasparenti. Il problema è che ho il vizio di rileggere piccoli pezzi a caso ogni tanto e di appuntare tutto ciò che mi sembra inverosimile o potrebbe essere scritto meglio, cosa che facevo su un quaderno: lasciavo bianche le pagine e appuntavo tutto lì. Errore! Per collegare correzioni e fogli ci mettevo una vita, quindi ho cambiato metodo. 
Tirati fuori tutti i fogli, stampati fronte retro, li ho spillati su un lato a mo di piccolo libro e divisi per capitoli, per poi riporli nell'apposita cartellina. Potete immaginare cosa ci abbia fatto prima di metterli via, ovviamente. Gli scarabocchi sono finiti tutti sulle pagine e non mi dispiace: sanno di vissuto, adesso, mi danno la sensazione che qualcosa si sia muovendo, che il lavoro va avanti.

A proposito di questo, mi sono accorta di non aver mai illustrato il mio metodo. Recupero subito!
Ovviamente scrivo al pc. Uso Office, ma non perdo tempo con righelli, sottolineature e appunti scritti tramite il programma, sono cose che preferisco fare a mano. Quando ho terminato la prima stesura, rileggo ed infine stampo. Con la carta tra le mani inizio le correzioni, cancello le parti di troppo e ne aggiungo altre (incollando post-it ovunque). Infine passo al capitolo successivo. 
Divido i capitoli in gruppi, collegandoli a seconda del contenuto e disegnando schermi che mi ricordano nomi di luoghi e personaggi, parentele, momenti importanti nella trama, ecc. 
Tengo sempre a portata di mano il riassunto della storia diviso per punti, la mappa della terra (su cui ho lavorato diverse settimane) e un quadernino su cui ho archiviato tutte le cose più importanti (ce ne sono così tante che a volte, persino io che sono la creatrice, dimentico qualcosa).

Ci sono mille altri accorgimenti durante il lavoro, ma al momento non mi vengono in mente. Non mi sono mai soffermata ad analizzarli, ma per voi lo farò e vi dedicherò un altro post. Promesso. 
Per stasera è tutto.

A domani, draghetti.

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