Il diluvio infinito

Io so perché piove. Lo so.
Perché Zeus non vuole farmi uscire, cosicché possa continuare a scrivere e scrivere e scrivere fino alla fine dei miei giorni. ...fine del momento melodrammatico.
No, allora, volevo dire solo questo: dovrei andare a comprare l'arco per il cosplay ma se non smette, come ci vado? Nuotando? Gli arcieri non nuotano, si arrampicano sugli alberi e guardano le cose dall'alto, ma se ci provo con questo tempaccio come minimo muoio fulminata. E che cos'è!

Va bene, lo ammetto, un po' sono contenta. Attendo la primavera con ansia, ma qualche giorno in più di autunno-time (?) non si disdegna mai. Anche perché tra un po' inizierò di nuovo con le trafile universitarie, lavorative, ecc. e avrò molto meno tempo per piangere sui capitoli che mi danno filo da torcere. 24h siete poche! Procreate, aumentate il vostro numero, suvvia!

Ci rendiamo conto di come sto oggi? E' un continuo di discorsi senza senso. Al telefono sono stata capace di rispondere un allegro "ANCORA CHE CHIAMI?" al povero corriere postale che, terrorizzato, ci ha messo un po' per capire se avesse chiamato una tigre assassina o la ragazza che aveva comprato un dolce peluche. Non me ne vogliate, pensavo fosse il mio migliore amico, per la 1541469863592esima volta. Sono giustificata. Forse.

Insomma, il diluvio universale mi fa l'effetto del prosecco quando ne bevo troppo, non so se sia una cosa positiva. Probabilmente no, conoscendomi. Per il resto, posso dirvi che ho voluto spezzare con questo post, dato che ho in programma una sfilza di aggiornamenti piuttosto interessanti. Beccatevi uno sclero a caso e preparatevi al resto, come al solito. Vi adoro.

A domani, draghetti!

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