Il bello è che mi prende come le vecchiette: mal di ossa ovunque. Non mi accontento mica del solito raffreddore io, no, sono tutta particolare.
Fine lamento. Torniamo a noi.
Dato che sono bloccata in casa (non che mi dispiaccia con questo tempaccio), non faccio altro che studiare, leggere e scrivere. Voi direte: che cambia dagli altri giorni? Boh! Niente? Ok, magari un po' di vita sociale ce l'ho in giro da qualche parte, nascosta a fare cerchietti in un angolo. Primavera, quando arrivi? Ho bisogno della tua luce per cercare il mio tempo libero!
Oggi ho avuto la riconferma del mio essere melodrammatica. Stavo scrivendo una parte di combattimento (o comunque avventura) e mi sono ritrovata a narrare uno di quei discorsi pesanti sulla vita e sulla morte, senza un perché. Rileggendo, mi sono bloccata a chiedermi che accidenti mi fosse preso: non c'entrava assolutamente nulla in quel determinato punto della narrazione. E niente è dire poco. Ho reso pesante una particina cretina messa lì solo per presentare un personaggio.
San Valentino deve avermi fatto male, ve lo dico io. Oppure sono i libri universitari. O la mia gatta, che continua a farmi i dispetti. Sì, forse è la gatta...
Visto che ho cancellato questo piccolo momento di follia dal libro, forse lo posterò qui, dopo averlo messo a posto e convertito in qualcosa di buono. Vedremo. Per adesso me ne torno a letto a fare la bimba febbricitante, con libro e biscotti (le cose positive del non essere in forma).
Ultima cosa: grazie. Siete sempre di più e io sono sempre più motivata a continuare questa avventura. Vi adoro.