Oggi ho giocato a Skyrim.
Secondo voi, da appassionata di fantasy, potevo non averlo in casa?
L'unico problema è che sono piuttosto negata con questo tipo di gioco "libero" e, abituata ai Final Fantasy, ci ho messo un po' a prendere la mano. Soprattutto con la telecamera, che non può essere invertita.
L'odio profondo. Però sono migliorata, dai. Oggi sono morta soltanto tre volte. Nel giro di dieci minuti. ...ok, forse devo rivedere qualcosa. Comunque, non è questo il punto! E non osate prendermi in giro, perché vi scateno contro il mio drago che, vi assicuro, ha un gran brutto carattere.
In realtà, volevo parlare dei viaggi nel mondo fantasy.
Che c'entra con Skyrim? C'entra, perché oggi mi sono persa ottanta volte prima di arrivare al cappero di posto che dovevo raggiungere! Ci sono invecchiata su quelle montagne. Quando infine ho trovato la strada, ho esultato così forte che la mia gatta ha fatto un salto ed è andata a nascondersi sotto il tavolo. Per farvi capire che succede in casa mia... Ma sto divagando di nuovo.
Dicevo.
Scrivere di viaggi mi piace moltissimo. Oltre a darmi l'occasione di far evolvere i personaggi, mi fa descrivere posti nuovi e sconosciuti agli occhi degli stessi; magari affascinanti, magici o pericolosi e infidi.
La fantasia spazia, mentre il protagonista vive la sua avventura e più va avanti il viaggio, più mille ed una idee iniziano a farsi spazio nella mia mente.
In fondo, che storia fantasy sarebbe senza un'avventura in lande sconosciute?
Quando parlo di queste cose, mi vengono sempre in mente le scene de "Il Signore degli Anelli" quando raggiungono Gran Burrone, Moria o Minas Tirith. Avete presente? Nella mia testa parte quel tipo di ripresa panoramica. Il che mi fa sembrare una pazza, me ne rendo conto, ma tanto "tutti i migliori sono matti" (come utilizzare le citazioni a proprio favore). Oggi ho studiato troppo, mi sa. Pericle mi confonde il cervello.
Terminato il capitolo sul quale sto lavorando (che ho riscritto tre volte da capo, perché qualcosa non mi tornava), finalmente potrò descrivere il primo piccolo movimento dei protagonisti. Sono emozionata, perché al loro arrivo verrà presentato un posto al quale sono molto affezionata. Il luogo di cui continuo a sognare ogni volta che apro quel file sul desktop del mio pc.
Spero con tutto il cuore di riuscire a renderlo al meglio, di dargli almeno un pizzico della grandiosità che ha nella mia fantasia.
Ho persino cercato di disegnarlo. Poi mi sono ricordata che non prendo seriamente una matita in mano da quasi dieci anni e mi sono arresa. L'unica cosa che riesco ad abbozzare, sono le piantine di villaggi e città, con relative linee di movimenti dei pg. Sempre per il solito fatto che sono una maniaca della perfezione e quindi non mi accontento di scrivere "percorse le vie della città", ma devo specificare quali vie. Anche quando non serve. Salvatemi.
Capite perché ho aperto questo blog? Perché se non mi do l'obiettivo di scrivere qualcosa ogni sera, mi prende la depressione post-"non-so-che-cosa-ho-scritto" e non apro più il file per settimane. Sono un'artista schizzata. Almeno avessi il genio di Van Gogh, che ne so!
Meglio andare verso la conclusione, va.
E' già passata una settimana, non riesco a crederci. Da un lato è trascorsa in un lampo, dall'altro mi sembra sia durata un'eternità. Forse perché non avevo mai portato avanti un progetto che impegnasse ogni singolo giorno della mia vita. Mi dà forza e mi terrorizza allo stesso tempo. Ma, soprattutto, mi sprona ad andare avanti sempre e comunque. Seconda stella a destra e poi dritta fino al mattino.
Al prossimo viaggio, draghetti!
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