Sono una bimba felice.
Oggi ho
stampato il
primo capitolo su carta per poterlo correggere con calma, sottolineare le cose più importanti, colorare i nomi, insomma ci studio sopra neanche dovessi farne un esame all'università. Proprio non riesco a revisionare sullo schermo del pc, mi sfugge sempre qualcosa e mi si stancano gli occhi, tanto che alla fine butto la scrivania all'aria e chi s'è visto s'è visto. Volete mettere il fascino di rileggere qualcosa circondata da colori ed evidenziatori? Non c'è paragone. Almeno per me. E non vi dico che fine fanno le mie mani: appena sfioro un pennarello diventano subito arcobaleno. Devo avere un potere speciale che mi porta ad imbrattarmi anche soltanto guardando da lontano un qualsiasi colore. Oh,
Charles Xavier può leggere la mente ed io non posso avere questo potere? ...fate finta che non l'abbia detto, va. Meglio.
Terminata la prima fase di follia serale, vi dico subito che non ci sarà un argomento preciso in questo post. Più che altro volevo rendervi partecipi del lavoro che sto facendo. In fondo, è per questo che è nato il blog e se continuo a parlarvi soltanto del fantasy in generale, non ne usciamo.
Per esempio, sapete che sono riuscita a disegnare la
mappa del mio regno?
Grazie, photoshop! Ovviamente non è che mi sono messa a disegnare alberello per alberello o montagna per montagna; ho trovato dei pennelli spettacolari, e delle basi per villaggi e cittadelle, che ho modificato a mio piacimento.
E' andata così: ho creato i contorni della terra a mano, ho scannerizzato, importato su photoshop e poi ci ho lavorato sopra con tutta la calma e la pazienza possibili. Più o meno il lavoro è durato una settimana ed è stata la prima cosa che ho concluso del libro.
Non potete credere che parto è stato dare un nome a tutti i fiumiciattoli, foreste, laghi, montagne, cascate. Ho dovuto ricreare un intero mondo da zero e, fino a quando non mi ci sono messa, non ho capito quanto potesse essere complicato. Alcuni nomi ridondavano, altri sembravano fuori luogo, altri ancora erano difficilissimi da ricordare. Il trucco del cliccare tasti a caso e vedere cosa esce, non funziona se hai creato una lingua fantasy con regole da rispettare per ogni terra. Insomma, mi sono tirata la zappa sui piedi da sola. Che novità!
Ieri, inoltre (questa ve la dico, perché sì), stavo scrivendo sdraiata sul letto con il pc sulle gambe, quando mi è preso una specie di blocco. Non mi veniva la parola per descrivere un fabbro. Alla fine me ne sono uscita con
"nerboruto" (cosa che ho esclamato ad alta voce) e ho sentito mio fratello fare un verso strano. Per farla breve, mi ha detto: "Io non lo leggo se ci metti quella parola, eh!". "Ma esiste!". "Sì, ma fa schifo". "Ma quando mai!". Vi risparmio il resto, dicendovi soltanto che il tutto si è concluso con una ricerca a tappeto di sinonimi, di cui alcuni assolutamente fuori luogo, che ci hanno fatto rotolare dalle risate (e probabilmente svegliare mezzo palazzo).
Le avventure notturne di Juls, yeah!
Forse è meglio se torno a parlare di creature fantasy. Che dite? Vi piacerebbe leggere qualche altro "racconto in casa di Juls" o torno ai draghi puffolottosi (?)? Vedremo. Ci devo pensare seriamente. Ogni tanto è divertente svalvolare in questo modo, comunque. Anche se "ogni tanto", mh... Vabbè, fine. Torno nel mio angoletto, con evidenziatori e pennarelli.
Bye bye, draghetti!
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