Frammenti di scrittura

Amo le candele profumate.
Ne ho una accesa proprio qui, accanto al computer. Profumo tropicale. In realtà, c'è molta atmosfera nella stanza in cui scrivo, negli ultimi giorni. Ho appeso dei fili di lucette colorate e delle piccole lampade dalla luce soft un po' ovunque. Adoro la penombra, mi rilassa tantissimo.
Oggi ho dedicato gran parte della giornata alla scrittura. Non soltanto del libro, però. Mi sono anche divertita a ruolare un po' nel mio caro gdr. Mi mancava tantissimo. Negli ultimi tempi l'ho un po' trascurato con tutte le cose che avevo da fare. Fortunatamente, ho uno stupendo Old Team ad accogliermi al mio rientro tutte le volte. Un giorno vi parlerò di questo, che è una parte importante della mia vita. La Vecchia Squadra.

Ora, però, è il caso che arrivi al punto. 
Dato che il blog è nato non solo per il fantasy, ma anche per la scrittura, è arrivato il momento di postare qualcosina di mio. Certo, non saranno papiri infiniti, ma è sempre meglio di niente.
La scelta di questa domenica, ricade proprio sul post scritto per il gdr. Non ho mai spiegato cos'è un Gioco di Ruolo by Forum, è vero (molto presto vi dedicherò un aggiornamento). Per adesso, vi basti sapere che in un gdr si muove un personaggio, descrivendone le azioni come in un libro. Terminato il proprio turno, si attende la risposta di qualcuno che muoverà un altro personaggio. L'intreccio di queste risposte crea la trama della ruolata, ovviamente all'interno di una più complessa che lega insieme più storie. 

Nello specifico, il personaggio che ho ruolato oggi, si chiama James. E' un ramingo, un ladro per necessità, uno spirito libero, senza legami. Durante i suoi viaggi, trova una ragazza in fin di vita e, portandola in un luogo per farla curare, incontra qualcuno che sembra conoscerla e che scopre solo in quel momento le condizioni della giovane. Ci sarebbe molto da dire su entrambi i personaggi, molto da spiegare riguardo le loro scelte e le loro reazioni, ma staremmo qui fino al prossimo anno, quindi accontentatevi di questo: c'è un mondo dietro ciò che andrete a leggere. Ed è talmente variegato che è impossibile racchiuderlo in poche righe. Capirete poco o niente della storia di base, forse, ma spero che il dolore di James possa arrivarvi al cuore. Come ha fatto con me.
Quello che andrete a leggere non è il post completo, ma solo la parte finale, con i dovuti tagli e modifiche per renderlo più comprensibile a chi non conosce la trama. Buona lettura!

[...] Era passato così tanto tempo da quella notte. La notte in cui aveva perso ogni speranza. Da allora, James non aveva fatto altro che fuggire, correre verso una meta sconosciuta, qualcosa che l'avrebbe riportato al punto di partenza, facendo scomparire il dolore. E la colpa.
E poi, l'aveva trovato. Quel ragazzo dagli occhi oscuri come abissi marini. Lo stesso che ora gli stava di fronte, preoccupato, aspettandosi una risposta che lo risollevasse d'animo, una verità che James non poteva sussurrargli. Ciò che aveva visto, non era ciò che il ragazzo desiderava.
— Mi dispiace — sussurrò, serrando i pugni.
Impotente, lo guardò avvicinarsi a quel letto e cadere in ginocchio, stringendo le dita fredde della ragazza che vi era assopita. Non pianse, ma il suo dolore scintillò così chiaro da ferirgli gli occhi. James tacque, osservandolo posare le dita di lei sulla propria fronte, pregandola di svegliarsi.
Fu in quel momento che capì. Ogni strada intrapresa, ogni viaggio, ogni scelta, l'avevano portato a questo. Negli anni, aveva acquisito un potere straordinario, fardello di pochi, un segreto tramandato di padre in figlio, che lui aveva rubato per salvare l'unica persona di cui gli importasse. L'ultima a dirgli addio.
All'immagine del ragazzo inginocchiato, si sovrappose un ricordo lontano, una memoria perduta, mentre la mano di James cercava cieca qualcosa nel sacchetto di pelle appeso alla cintura. Quando la trovò, abbassò lo sguardo. Sul palmo della mano c'era una piccola pietra levigata, con un disegno inciso sopra. Era una strana forma circolare, intramezzata da sottili ghirigori che seguivano uno schema all'apparenza confusionario. In quella pietra era racchiuso un incanto che poteva essere utilizzato soltanto una volta, da qualcuno i cui sentimenti fossero autentici. James aveva perso la sua occasione, ma forse, ora, qualcun altro poteva essere salvato.
Lentamente, si avvicinò al ragazzo, piegando le ginocchia e abbassandosi alla sua altezza. Allungando la pietra verso di lui, lo fissò serio.
— Molto tempo fa, ho perso una persona a me cara. Dal momento della sua morte, non ho mai smesso di cercare un modo per riportarla indietro — raccontò. — Non l'ho mai trovato. Non si può ingannare la morte, una volta sopraggiunta. Ma si può impedire che avvenga.
James respirò a fondo, prima di continuare, con un dolore costante nel petto.
— La verità è che non ti conosco abbastanza, non so chi tu sia davvero. Ma di una cosa sono sicuro. Ho visto il dolore nei tuoi occhi, e non può esserci dolore senza amore. — Suo malgrado, sorrise brevemente, lasciando la pietra nelle sue mani. — Prendila. Usa il suo potere. Salva colei che ami.
Senza attendere risposta, James si alzò, dandogli le spalle. Sapeva che il ragazzo avrebbe riconosciuto quel dono e avrebbe saputo come usarlo. Proveniva dall'accademia oscura, probabilmente ne sapeva persino più di lui. Lentamente, superò il paravento sul fondo dell'infermeria e percorse la stanza senza voltarsi indietro. Quando fu fuori, appoggiò la schiena al muro e chiuse gli occhi, portandosi una mano sul viso. Aveva appena consegnato la cosa più preziosa che aveva, senza chiedere nulla in cambio. Ma non ebbe dubbi sul perché. Nel profondo, conosceva già la risposta.
Salvando quella ragazza, in una piccola parte del suo cuore, stava salvando Anne.

Bene, spero vi sia piaciuto. Siete liberi di commentare e chiedere ciò che volete, come sempre. Io sono qui.

A presto, draghetti!

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