[...] Era passato così tanto tempo da quella notte. La notte in cui aveva perso ogni speranza. Da allora, James non aveva fatto altro che fuggire, correre verso una meta sconosciuta, qualcosa che l'avrebbe riportato al punto di partenza, facendo scomparire il dolore. E la colpa.
E poi, l'aveva trovato. Quel ragazzo dagli occhi oscuri come abissi marini. Lo stesso che ora gli stava di fronte, preoccupato, aspettandosi una risposta che lo risollevasse d'animo, una verità che James non poteva sussurrargli. Ciò che aveva visto, non era ciò che il ragazzo desiderava.
— Mi dispiace — sussurrò, serrando i pugni.
Impotente, lo guardò avvicinarsi a quel letto e cadere in ginocchio, stringendo le dita fredde della ragazza che vi era assopita. Non pianse, ma il suo dolore scintillò così chiaro da ferirgli gli occhi. James tacque, osservandolo posare le dita di lei sulla propria fronte, pregandola di svegliarsi.
Fu in quel momento che capì. Ogni strada intrapresa, ogni viaggio, ogni scelta, l'avevano portato a questo. Negli anni, aveva acquisito un potere straordinario, fardello di pochi, un segreto tramandato di padre in figlio, che lui aveva rubato per salvare l'unica persona di cui gli importasse. L'ultima a dirgli addio.
All'immagine del ragazzo inginocchiato, si sovrappose un ricordo lontano, una memoria perduta, mentre la mano di James cercava cieca qualcosa nel sacchetto di pelle appeso alla cintura. Quando la trovò, abbassò lo sguardo. Sul palmo della mano c'era una piccola pietra levigata, con un disegno inciso sopra. Era una strana forma circolare, intramezzata da sottili ghirigori che seguivano uno schema all'apparenza confusionario. In quella pietra era racchiuso un incanto che poteva essere utilizzato soltanto una volta, da qualcuno i cui sentimenti fossero autentici. James aveva perso la sua occasione, ma forse, ora, qualcun altro poteva essere salvato.
Lentamente, si avvicinò al ragazzo, piegando le ginocchia e abbassandosi alla sua altezza. Allungando la pietra verso di lui, lo fissò serio.
— Molto tempo fa, ho perso una persona a me cara. Dal momento della sua morte, non ho mai smesso di cercare un modo per riportarla indietro — raccontò. — Non l'ho mai trovato. Non si può ingannare la morte, una volta sopraggiunta. Ma si può impedire che avvenga.
James respirò a fondo, prima di continuare, con un dolore costante nel petto.
— La verità è che non ti conosco abbastanza, non so chi tu sia davvero. Ma di una cosa sono sicuro. Ho visto il dolore nei tuoi occhi, e non può esserci dolore senza amore. — Suo malgrado, sorrise brevemente, lasciando la pietra nelle sue mani. — Prendila. Usa il suo potere. Salva colei che ami.
Senza attendere risposta, James si alzò, dandogli le spalle. Sapeva che il ragazzo avrebbe riconosciuto quel dono e avrebbe saputo come usarlo. Proveniva dall'accademia oscura, probabilmente ne sapeva persino più di lui. Lentamente, superò il paravento sul fondo dell'infermeria e percorse la stanza senza voltarsi indietro. Quando fu fuori, appoggiò la schiena al muro e chiuse gli occhi, portandosi una mano sul viso. Aveva appena consegnato la cosa più preziosa che aveva, senza chiedere nulla in cambio. Ma non ebbe dubbi sul perché. Nel profondo, conosceva già la risposta.
Salvando quella ragazza, in una piccola parte del suo cuore, stava salvando Anne.
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