Draghi e Cavalieri

Viviamo come fossimo sulle ali di un drago, gente.
E' così che si chiama questo blog e c'è un perché dietro. La scintilla del fantasy è nata in me grazie ad un drago ed è divampata con il suo cavaliere. Qualcuno il cui nome brilla nei miei ricordi di una luce così intensa da far male. Per questo, oggi, parleremo di una delle creature più belle dell'immaginario collettivo: i draghi.

Direttamente da Wikipedia, arriva la definizione:
Il drago è una creatura mitico-leggendaria dai tratti solitamente serpentini o comunque affini ai rettili, ed è presente nell'immaginario collettivo di tutte le culture, in quelle occidentali come essere malefico portatore di morte e distruzione, in quella orientale come creatura portatrice di fortuna e bontà. Il termine deriva dal latino draco (nominativo),draconis (genitivo), a sua volta proveniente dal greco δράϰων (drakon), con l'omologo significato di serpente. 
In effetti, i draghi nell'antichità non erano visti proprio di buon occhio e di certo non venivano invocati come salvatori. La cosa ha iniziato ad affascinarmi quando mi sono avvicinata a Smaug, dell'universo Tolkieniano. Non è proprio una lucertolina con la quale si può ragionare, diciamo. E per anni ho avuto quell'immagine in testa.
Successivamente, il mio universo si è ampliato e, dopo pile di libri, la luce riflessa sui draghi ha iniziato a sembrarmi meno... rosso sangue. Ho scoperto i Cavalieri. Guerrieri leggendari in grado di combattere al fianco di un drago e condividerne la sapienza. Se mi chiedessero di rinascere in un mondo fantasy e mi lasciassero scegliere un ruolo, la mia strada sarebbe già segnata.

Più cercavo libri su queste creature, però, più mi rendevo conto della diversità delle leggende e di come il pensiero stava progredendo (nel bene e nel male). I draghi sono comparsi sempre più frequentemente, fino a diventare quasi... animali da compagnia o cavalcature. Questo, a mio personalissimo parere, è inconcepibile. Un ragazzino che cavalca un drago per spostarsi? No, no e no! Vi prego, non rovinatemi così il concetto di creatura leggendaria, usate i cavalli! Ma di questo parleremo un'altra volta, perché il discorso è piuttosto lungo.

Tornando a noi. I draghi di cui parlo, quelli le cui leggende viaggiano per le terre senza mai essere dimenticate, sono esseri estremamente intelligenti, feroci e, sì, anche piuttosto egoisti. Suvvia, se lo possono permettere. Ho letto di draghi che dispensano consigli dopo il superamento di una prova o di un indovinello,  altri dopo la consegna di un tesoro degno di loro. Poi ci sono storie come quella di Dragonheart  che ti scombussolano tutto, ma in maniera tanto dolce da placare ogni domanda.

Insomma, c'è così tanto da dire su queste creature, così tante fonti a cui attingere, che quasi mi confondo. Prendete questo aggiornamento come una piccola (e assolutamente insufficiente) introduzione e state certi che ci tornerò su ancora e ancora, con calma, in modo da non perdere neppure una sfumatura, né una scintilla di magia. 

Al prossimo battito d'ali, draghetti.

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