Cornacchia e Corvo

"I corvi cominciano a cantare, in quel luogo fatto di menzogne e segreti, che tiene l’umanità all’oscuro della sua vera esistenza, rendendola sempre più povera per arricchire colui che si fa seguire da milioni di illusi, che continuano a credere ad una verità che non arriva mai, i corvi cantano, e faranno indebolire ciò che ci rende schiavi e deboli, facendoci aprire gli occhi davanti alla realtà."
(Ejay Ivan Lac) 

Fra gli animali, ce n'è uno a cui sono più affezionata: il corvo. Mi piace talmente tanto che sono solita inserirlo spesso nelle mie storie. Sono sempre stata attratta da esso e dalle leggende che lo circondano. Penso sia affascinante studiare come le diverse culture vedano la stessa entità con occhi diversi a seconda delle credenze. 
Per quanto mi riguarda, non sono una di quelli che si divertono a considerare i gatti neri e le cornacchie portatori di sfortuna. Anzi, a dire il vero, adoro gli animali dal manto o dal piumaggio scuro (senza nulla togliere agli altri; mi piacciono anche i pappagalli, per dire). 
Essendo molto legata ai volatili in generale, animali meravigliosi, dedicherò questo post proprio a loro. Cornacchia e corvo.

La cornacchia per i Nativi americani: l'animale Totem.
La cornacchia è custode di grandi misteri.
E l'unico animale che ha la possibilità di trasgredire le leggi di questo mondo, in quanto può trasformarsi in altri esseri viventi, oppure essere presente in due luoghi diversi contemporaneamente.
Per la cornacchia passato, presente e futuro perdono il loro significato: essa vive nel vuoto atemporale, senza alcuna percezione del trascorrere del tempo. Congiungendosi in essa luce e oscurità, la verità interiore e quella esteriore vengono a essere una sola cosa.

La leggenda del corvo.
Diverse leggende di molti popoli, anche distanti fra loro, narrano che in origine il colore delle piume del corvo fosse bianco. Un corvo di questo colore appare nel mito celtico gallese che parla di Branwen, sorella di Bran, ed esiste un racconto irlandese a questo proposito riferito a Lugh, dio accompagnato da due corvi.
Si narra che il corvo, in origine dal piumaggio bianco, era l'uccello favorito del dio Lugh e che questi gli aveva lasciato il compito di sorvegliare una giovane fanciulla incinta, amante del dio, affinché nessun mortale potesse giacere con lei. Ma durante l'assenza del dio, la giovane passò la notte fra le braccia di un pastore e chiese al corvo di tacere riguardo al suo tradimento. L'uccello acconsentì e al ritorno di Lugh, interrogato sugli eventi intercorsi durante la sua assenza, mentì. Il dio della divinazione, colui che sapeva tutto, si infuriò e condannò l'uccello ad avere il piumaggio nero come la notte e a ubbidirgli ciecamente. Il corvo perse così la libertà e il suo candore, e fu sottomesso alla volontà di Lugh. 
Questa leggenda cela l'insegnamento riguardante la coscienza umana che, separata dal principio spirituale che la anima, pur essendo la rappresentante della divinità nella personalità, può rendersi la nera consigliera di quest'ultima prestandosi ad appoggiare la menzogna.
Il corvo, essendo un attributo di Lugh, viene ritenuto un uccello celeste e solare, anche se per il suo piumaggio nero è connesso anche con le regioni profonde e oscure, sia interiori che esteriori. Ricordiamo che spesso Lugh rappresenta la luce segreta del sole, invisibile a occhio nudo, che irradia dal lato nascosto dell'astro simbolo della luce spirituale.
Il corvo e la cornacchia sono due uccelli associati alla funzione guerriera e con le loro sembianze le dee apparivano sul campo di battaglia per incitare i contendenti allo scontro, eccitare gli animi, accompagnare gli spiriti dei caduti oltre la vita mortale. Ricordiamo le tre donne che su una barca portano Artù lontano dal luogo dell'ultimo combattimento, verso l'isola di Avalon.
La presenza sui campi di battaglia della dea Morrigan, sotto forma di corvo, veniva invocata tramite il gracchiare dei carnyx, che imitavano il verso dell'uccello. 
FONTI 
http://moak.altervista.org/articoli/simbolismo_degli_animali.htm
http://lagrandedea.forumfree.it/

Interessante, non è vero? Spero che questo piccolo excursus sia stato di vostro gradimento, perché mi piacerebbe farne degli altri, su altri animali e leggende. Vedremo cosa mi suggerirà l'istinto la prossima volta.

Buonanotte, draghetti.


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